L’auto elettrica tra presente e futuro
Le auto elettriche sono aumentate notevolmente negli ultimi anni, con esse sono sempre più all’avanguardia le tecnologie utilizzate, in particolare le batterie elettriche.
Le automobili elettriche sono diventate una vera e propria tendenza. In Italia ogni mese vengono immatricolate più di 10.000 auto elettriche, mentre 67.000 sono quelle immatricolate nel primo semestre 2021. Questo risultato deriva da due fattori: da una parte gli incentivi avuti dello stato italiano, e dall’altro il sempre maggior numero di modelli presenti sul mercato.
Qual è il futuro delle auto elettriche?
Stando alle previsioni circa il futuro della mobilità, entro il 2032 il 50% dei modelli venduti sfrutterà la corrente come carburante. Mentre nel 2027 si presuppone che le auto elettriche costeranno meno di quelle a motore a combustione.
Quali sono i vantaggi nell’acquisto di un’auto elettrica?
Soprattutto il comfort di guida, il totale silenzio nel quale ci si muove e l’assoluta flessibilità di guida. Ma anche l’accesso in maniera gratuita nelle ZTL, il parcheggio gratuito sulle strisce blu e il percorrere km senza emettere emissioni di co2. Infatti, i veicoli elettrici sono utilizzati anche per ridurre l’inquinamento atmosferico.
Altri vantaggi riguardano il ridotto costo dell’infrastruttura, la possibilità di una ricarica molto veloce, la bassa manutenzione richiesta e le emissioni elettromagnetiche praticamente nulle.
A seguito del crescente numero di auto elettriche sulle strade, aumenta anche il numero delle colonnine presenti sia nelle città che lungo le autostrade. Oggi, le auto elettriche vengono caricate attraverso il passaggio della rete elettrica che arriva alla batteria della macchina tramite un cavo di ricarica. Questo tipo di ricarica consiste nel collegamento manuale di un conduttore tra stazione di ricarica e veicoli.
La corrente passa attraverso un collegamento cablato che permette, a seconda della dimensione del cavo, potenze di ricarica anche molto elevata. Sono in fase di sviluppo sistemi che prevedono differenti tipi di automazione. Automazioni come la ricarica induttiva o wireless, la battery swap nonché la sostituzione di batterie in punti dedicati e sistemi di ricarica automatica conduttiva.
Su cosa puntano oggi le aziende produttrici di auto?
Tutte lavorano costantemente su chimica, materiali, struttura e metodi di fabbricazione. Questo sia per migliorare costi e prestazioni, sia per ottimizzare il recupero e il riciclo delle batterie e dei suoi preziosi componenti chimici.
Toyota punta alla chimica degli ioni fluoruro, che permette di raggiungere una densità teorica 7-10 volte maggiore rispetto ai livelli attuali. Alla batteria allo stato solido lavora anche Volkswagen, promettendo per il 2025 una densità superiore di 2,5 volte.
Puntano allo stato solido anche Mercedes, Bmw e Ford, che stanno investendo su Solid Power, sul solfuro di litio. Produttori che stanno anche investendo sulla possibilità di assemblare le nuove celle sulle stesse linee che oggi vengono utilizzate per le celle “liquide”. Questo porterà a un risparmio sui costi di produzione del 40%.
Secondo Tesla, lo stato solido rappresenta invece una falsa speranza. Infatti, l’azienda punta sulle nuove celle cilindriche 4680 (46 mm di diametro 80 di altezza). Queste hanno una densità di energia migliorata del 16% con costi inferiori del 14 per cento. Anche a Maranello sono al lavoro per produrre una Ferrari totalmente elettrica; cavalli, prestazioni, autonomia, batteria, sono le cose su cui si stanno concentrando gli ingegneri Ferrari.
Cosa succede se un’auto elettrica necessita della sostituzione del parabrezza e della conseguente ricalibratura degli ADAS?
Nessuna differenza rispetto alle auto a benzina: anche in questo caso basta rivolgersi a un team di tecnici altamente specializzati e formati. Questo consente di garantire un lavoro di qualità sul parabrezza ma anche la perfetta ricalibratura gli ADAS. In conformità con quanto tecnicamente previsto dalle case costruttrici, in modo da assicurarne il corretto funzionamento.
